Vittoria e Luca, fidanzati da 100 e lode. Un amore nato dalla passione per la scienza

Ora l'università di ingegneria, elettronica per lei e aerospaziale per lui che già costruisce razzi

Si sono conosciuti grazie alla passione comune per le scienze e in particolare per la fisica. Cupido ha scoccato la freccia e oggi, per loro, la soddisfazione è doppia. Una love story con lode. Già, perché nella rosa dei talenti emersi dalla maturità 2023 ci sono anche Vittoria Zandonà e Luca Naranza, neo diplomati con il massimo dei voti al liceo scientifico Copernico di San Michele. Dopo aver frequentato la stessa scuola, anche se in due classi e con due indirizzi diversi (lei scientifico ordinario nella sezione G, lui scienze applicate in C) nei giorni scorsi hanno concluso gli esami con lo stesso voto: cento su cento, più la lode. Vittoria ha anche ricevuto una lettera di encomio – è un evento raro – da parte della commissione, che ha elogiato all’unanimità la sua capacità di argomentazione, la sicurezza, la padronanza e lo spirito critico con cui ha articolato e approfondito le proprie conoscenze.

I due, 18 anni d’età, hanno deciso di proseguire gli studi iscrivendosi a facoltà ingegneristiche: Vittoria, che vive a Colognola ai Colli, frequenterà ingegneria elettronica a Trento; mentre Luca, di San Michele, ha optato per ingegneria aerospaziale a Padova. Lei suona il pianoforte, la chitarra e la cetra, ha un grande interesse per la filosofia («in questo periodo sto leggendo Simone Weil», spiega), fa volontariato e dà ripetizioni gratuite di matematica e fisica agli studenti più giovani nell’ambito di un progetto scolastico di peer education.

Invece Luca è batterista per passione (è stato il leader del gruppo musicale del liceo, la Sun School Band) e nel tempo libero costruisce razzi. Proprio così: razzi. Perfettamente funzionanti e dotati di paracadute per atterraggi in sicurezza. «Ne ho costruiti una decina in tre versioni differenti, fra cui una ecologica con propulsione ad acqua e ad aria compressa», spiega. «Uso anche materiali di recupero per minimizzare i costi e collaudo i razzi su una superficie privata, lontana da oggetti e da proprietà altrui e con un limite di altezza che mi sono imposto di circa 50 metri. Prima e dopo il volo analizzo i dati ed eseguo simulazioni per ottimizzare i componenti, che finora ho sempre costruito da solo. Ora sto progettando un modello di razzo elettronico alimentato da un carburante a combustibile solido che però è ancora in lavorazione, per le norme presenti in Italia. Alla fine, infatti, vorrei farlo certificare Acme Italia. Per farlo volare nel rispetto delle leggi».

«Quando ci siamo conosciuti, la scorsa estate, alla festa del mio compleanno, Luca stava elaborando il progetto di costruzione di un razzo», racconta Vittoria. «A me interessava approfondire la parte di fisica e aerodinamica, abbiamo iniziato a parlare e a condividere idee e ipotesi per renderlo più efficiente. Così ci siamo avvicinati».

 

Come siete riusciti a conciliare le vostre passioni e le attività extra scolastiche con la scuola?

Vittoria: «L’equilibrio è la cosa più importante. Tengo molto all’idea che si possano coltivare delle passioni senza trascurare lo studio. L’organizzazione è la chiave di tutto. Questo ci ha permesso anche di trovare il tempo per stare insieme tra di noi e con i nostri amici».

 

Insomma, definirvi secchioni sarebbe profondamente sbagliato.

Luca: «Mantenere un buon livello di serenità, senza volersi spaccare per forza la testa sui libri, aiuta molto a raggiungere i risultati che ci si è prefissati».

 

Avete studiato insieme per prepararvi agli esami di maturità?

Vittoria: «Principalmente in maniera individuale, ogni tanto confrontandoci, soprattutto prima delle prove scritte. Ma così è stato anche durante l’anno scolastico, avendo frequentato due indirizzi diversi. Però il nostro punto di forza è sempre stata la visione comune sulla scuola. Questo ci ha permesso di non ostacolarci e anzi, di sostenerci a vicenda anche dal lato emotivo».

 

Come sono stati gli anni della scuola?

Luca: «Anni importanti per lo sviluppo della mia personalità. Sono stati di stimolo per coltivare le mie passioni e studiarle prendendole in considerazione sotto vari punti di vista». Vittoria: «Posso dire con certezza di aver capito meglio me stessa, anche grazie ai docenti che hanno assecondato le mie inclinazioni dandomi la possibilità di fare esperienze diverse».

 

E la parentesi della pandemia?

Vittoria: «Dopo un po’ di destabilizzazione iniziale, sono riuscita a riprendere il ritmo, gradualmente e in maniera non traumatica». Luca: «È stato un periodo particolare, ma la scuola ha saputo organizzarsi molto bene con la didattica a distanza, riuscendo a farci affrontare in tempi brevi le lezioni online».

La maturità 2023 è tornata in versione tradizionale. Vi siete sentiti penalizzati rispetto ai vostri compagni che nei tre anni precedenti hanno sostenuto gli esami con le regole Covid?

Vittoria: «Era inevitabile. Personalmente non ho pensato che fosse uno svantaggio, anzi l’ho vista come un’occasione da cogliere per un ritorno pieno alla normalità».

 

Quale traccia avete scelto, tra quelle proposte per la prima prova scritta?

«Abbiamo optato tutti e due per il tema su Piero Angela tratto da “Dieci cose che ho imparato”». Vittoria: «Ho posto l’enfasi su quanto la curiosità sia stata una caratteristica intrinseca dell’essere umano sin dagli albori. La genialità sta nel trovare soluzioni pensando fuori dagli schemi, think outside the box. Ma se non c’è cura nei confronti delle persone, questa curiosità può essere usata in maniera sbagliata. In questo orizzonte, possono aiutare le politiche internazionali».

Luca: «Secondo me era la traccia che dava più opportunità di elaborare un pensiero personale, un aspetto a cui tenevo tanto. Stimavo molto Piero Angela per il suo ruolo di divulgatore scientifico».

 

Vittoria, come ti sei sentita ricevendo la lettera di encomio?

«Non me l’aspettavo, assolutamente. Ne vado fiera e sono molto grata alla commissione. La userò come una leva stimolante per dare sempre il massimo, anche all’università, nel percorso di ingegneria elettronica che ho scelto perché rappresenta il punto di incontro tra l’ingegneria e la fisica. Ho questa passione fin da bambina, da quando guardavo documentari di astrofisica sui buchi neri e le teorie di Stephen Hawking e sfogliavo i libri di algebra lineare di mio papà, affascinata dall’idea che possa esserci uno schema per categorizzare la realtà e arrivare a una verità più certa».

 

Cosa vedete, guardando al futuro?

Luca: «Vorrei proseguire nel settore aerospaziale, non necessariamente dedicandomi alla costruzione di razzi. Penso anche al comparto aeronautico. Però il futuro è ancora incerto».

Vittoria: «Nemmeno io ho già dei progetti precisi. Penso che fare qualche esperienze all’estero potrebbe essere interessante, ma riuscire a trovare opportunità in Italia lo sarebbe altrettanto».

 

Avete programmi per l’estate?

Luca e Vittoria: «Approfondire alcune questioni di elettronica e qualche concetto di fisica e matematica, studiando sia da soli che insieme». Chapeau.

Laura Perina