Semel scout, semper scout. Chi è stato uno scout, lo sarà per sempre. Lo sa bene Sara Agostini, dirigente scolastica degli istituti superiori veronesi Sanmicheli e Copernico-Pasoli, che in questi giorni ha svestito i panni della preside e rispolverato l’uniforme scout per partecipare attivamente a «Tracce», il “contenitore” di esperienze di cittadinanza attiva attraverso cui i capi e le capo scout che si trovano a Verona per partecipare alla Route 2024 possono incontrare e lavorare fianco a fianco con enti, associazioni, parrocchie e realtà cittadine del Terzo settore.
«Sono entrata in reparto a 11 anni, nel 1985. Per molti anni, poi, sono stata capo scout nel gruppo Agesci Verona 6», racconta, mostrando con orgoglio il Gilwell, un fazzolettone speciale, grigio-rosato, che si indossa soltanto negli eventi tra capi scout, quando non si è in attività con il proprio gruppo.
«Mi ero offerta di partecipare alla Route nazionale come volontaria, come sta facendo in questi giorni mio marito, anche lui ex capo scout. Ma c’era bisogno di trovare una collocazione a quasi 20mila scout impegnati nelle attività di volontariato e così, con il benestare del Consiglio d’istituto, ho messo a disposizione i plessi scolastici per accogliere i partecipanti», spiega.
Al lavoro al Sanmicheli, a Veronetta, e nelle due sedi del Copernico-Pasoli a San Michele Extra ci sono, tra oggi e domani, circa 340 capi scout. Al Sanmicheli si occuperanno di tinteggiare alcune aule e sistemare le aiuole del giardino che a settembre verranno utilizzate come laboratorio didattico per alunni con disabilità. Al Copernico e al Pasoli, invece, aiuteranno a traslocare materiali e sistemare alcuni spazi comuni.
«Sono contentissima di averli qui e di aver trovato io stessa il modo di rendermi utile. La Route nazionale è un’esperienza speciale, direi quasi unica, e io non volevo mancare. Scout una volta, scout per sempre».
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